COME LAVORO
Sport Mental Training
Ti è mai capitato di prepararti al meglio per una competizione e ottenere un risultato ben al di sotto delle tue aspettative, e magari non capire bene perché?
La preparazione fisica era ottima, mai perso un allenamento tecnico, niente “strapazzi” serali… ma allora cos'è successo?
Anche se potresti sentirti dire che "se non è la tecnica o il fisico allora è la testa”, e farti prendere da questo dubbio di avere “qualcosa che non va” nella mente non ben identificato, in realtà la faccenda è molto più semplice di così: non ti sei allenato abbastanza bene, tutto qui.
Ovviamente non parlo di fisico e tecnica, ben preparati solitamente in un atleta, ma di tutta quella parte di te che influisce sulla prestazione ma che non alleni con regolarità e con tecniche e metodologie adeguate per lo scopo.
Andresti a fare una maratona senza allenarti sulla strada, ma solo immaginandolo nella tua mente? Certo che no! La tua mancanza di preparazione fisica influirebbe sulla tua performance, e non in positivo…
Allo stesso modo, vai alle competizioni preparando solo il fisico, senza allenare i pensieri e le emozioni nel modo più efficace per te in vista di quello specifico obiettivo che vuoi raggiungere?
Non è una sorpresa se, quando per esempio l’obiettivo è molto importante per te, la tua mente va in tilt e il tuo fisico sembra pesante come un macigno...
Invece è normale, se non affronti i tuoi timori e non alleni i tuoi pensieri nel modo più opportuno per il raggiungiemento di quell'obiettivo, è possibile che le emozioni male arginate ti travolgano...
Ma anche nei momenti di altissima tensione è possibile imparare a gestire le emozioni con efficacia, è una questione di corretto allenamento e di competenze..
Il Mental Training è un percorso specifico e costruito su misura per raggiungere gli obiettivi e migliorare la performance.
E’ svolto con un professionista che, in base alle caratteristiche del contesto e della persona, insegna ad allenare pensieri ed emozioni attraverso tecniche e strategie mirate e costruite su misura.
Perchè l’allenamento mentale, insieme a quello tecnico e a quello fisico, garantisce la migliore performance possibile perchè tutte le risorse che sono coinvolte nella prestazione vengono allenate insieme e al meglio per lo stesso scopo.
Ma il Mental Trainer è un motivatore?
Non è nè un motivatore nè uno psicoterapeuta.
Non è un motivatore perchè non si limita a stimolarti delle risorse o ad insegnarti delle tecniche ma è anche preparato a facilitare e gestire il cambiamento che ciò comporta, e a fartelo calzare nel modo più efficace per te, cioè con le minori resistenze e la maggiore efficacia.
Non è nemmeno uno psicoterapeuta perchè, pur essendo uno psicologo preparato, il suo lavoro non è finalizzato all'analisi profonda delle problematiche personali, ma ad allenare e ottimizzare le risorse specifiche per favorire quel percorso che permetterà all'atleta di raggiungere l'obietivo migliorando la performance.
Coaching
In certi momenti della vita avremmo proprio bisogno di una bella “dritta”… Di solito sono quei momenti in cui ci rendiamo conto di dover cambiare qualcosa rispetto al solito, o non riusciremo a raggiungere il nostro importante obiettivo, qualsiasi esso sia.
Abbiamo provato a pensarci, a parlarne con gli amici, ad informarci su internet, magari a fare un corso online, eppure non agiamo come dovremmo e torniamo a fare i soliti errori, complice anche la confusione mentale che ci fa pensare in un loop senza soluzione.
I motivi possono essere molti, ma in certi momenti sembriamo noi quelli che ci mettono i bastoni tra le ruote… E a volte è davvero così, spesso nemmeno ce ne rendiamo conto, addirittura a volte ci auto-sabotiamo quando dovremmo essere i nostri migliori fans...
Niente di grave comunque, non dobbiamo impressionarci perchè questa è una cosa che bene o male accompagna la vita di molti. Vorremmo cambiare ma allo stesso tempo temiamo il cambiamento e finiamo per ostacolarci nel cammino...
Lo facciamo soprattutto per stare più tranquilli, per mantenere una situazione costante e sotto controllo, oppure perché in fondo in fondo non ci riteniamo all’altezza e quindi cerchiamo di evitare di metterci alla prova per timore di non riuscire… ma al di là dei motivi, quello che ci interessa è che certi sabotaggi vanno affrontati e superati, o si rischia di rimanere in stallo e insoddisfatti per parecchio.
Come si può fare?
In alcuni momenti e in alcune situazioni, per riuscire ad agire qualche comportamento nuovo abbiamo bisogno di un coach, uno specialista preparato a ridurre quegli ostacoli interni che impediscono il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Il coach lo fa attraverso il dialogo strutturato e l'allenamento mentale con esercizi specifici mirati allo scopo, in modo da offrirci la visione di nuovi punti di vista e la consapevolezza di poter agire efficacemente e con fiducia sulla situazione, e con le nostre risorse.
Il coach ha anche la capacità di individuare, nelle caratteristiche del contesto e della persona quegli elementi su cui è importante lavorare per evolvere, con le modalità e le tempistiche adeguate per la persona e per lo scopo, così da sviluppare consapevolezza, responsabilità, fiducia e riuscire a proseguire nel modo migliore senza arrendersi.
Il coach non dà soluzioni miracolose, né soluzioni fantastiche e poco realistiche, anzi, agire sulla realtà è il suo obiettivo.
E’ colui che ci insegna, in modo pratico a lavorare sulle nostre risorse attraverso gli esercizi migliori per lo scopo, evitando le resistenze al cambiamento e passando da una mente in loop ad una flessibile e adattabile che, sfida dopo sfida, impara a cavarsela sempre meglio, e in modo autonomo.
Ma chi può essere interessato ad un percorso di coaching?
Tutte le persone che aspirano a realizzarsi nel lavoro e nella vita privata con benessere, a chi desidera ritrovare un equilibrio sano nell'uso delle proprie risorse, a chi vuole vivere bene il lavoro, le relazioni, gli affetti, migliorare la flessibilità mentale, il raggiungimento degli obiettivi, il controllo dei pensieri e delle emozioni, tutto quello che incide sui livelli e sulla qualità delle nostre performance.
Perchè per vivere bene servono anche strategie mentali efficaci..
Formazione esperienziale
Ti sarà capitato, come a me, di partecipare nella tua vita a tanti corsi di formazione, per necessità di lavoro o per conoscenza personale.
E’ importante, sia per acquisire delle competenze di base, sia per specializzarsi, sia per sperimentare. Il mio è addirittura un obbligo professionale: rimanere aggiornata lo impone il mio codice deontologico di riferimento.
Ci sono corsi a cui ho partecipato che negli anni mi hanno davvero ispirata, corsi che mi sono piaciuti, alcuni che mi hanno lasciato qualche nozione, qualche emozione anche, ma molti ho finito per dimenticarli in fretta.
Magari ho tenuto le slide e gli appunti pensando di andare a riprenderli di lì a poco, invece per la maggior parte stanno da anni fermi immobili in libreria.
Ho studiato molto questo aspetto all’università: un corso formativo, per essere efficace e aiutarmi a migliorare la mia vita con informazioni e stimoli nuovi, deve rompere i miei schemi mentali ed essere “attivo”.
Perchè, per semplificare, si può apprendere qualcosa di nuovo in due modi principali: mettendo dentro o tirando fuori.
“Mettere dentro” significa principalmente fornire delle informazioni su un argomento che il soggetto ascolterà in modo relativamente passivo per poi farle proprie, se riesce, come per esempio una lezione frontale, magari anche con delle belle slide.
“Tirare fuori” significa invece far fare ad un soggetto un'esperienza su un concetto, e solo successivamente fornire informazioni specifiche su quel concetto sperimentato. Quindi in questo caso si impara prima dall’esperienza, e cioè in modo attivo, e poi si ragiona sui concetti.
Si possono utilizzare stimoli di qualsiasi tipo: giochi, simulazioni, attività sportive, qualsiasi cosa rappresenti uno stimolo e abbia un collegamento specifico con il concetto, che faccia fare un’esperienza al soggetto che gli permetterà di mettere in moto i propri meccanismi cognitivi ed emotivi e mettersi alla prova, sfruttando quel grande strumento di apprendimento che è il Divertimento.
La fase successiva viene chiamata Debriefing, e rappresenta il momento in cui si dà significato alle azioni, in cui si acquisiscono le nozioni di cui si ha bisogno, ma ora sapendo dove collocarle e comprendendo il loro vero significato perché sperimentato, non solo ascoltato o guardato.
Gli studi scientifici ci dimostrano anche che la memoria è resa molto più efficace quando subentrano le emozioni, e questo perché siamo attivi, vigili, agiamo, siamo coinvolti, ci emozioniamo, e quindi ricordiamo meglio. E sarà più facile, dopo il corso e tornati nella nostra realtà, mettere in moto un cambiamento, perchè meno temuto in quanto già sperimentato in modo positivo e piacevole, insieme ad altri.
Se poi il formatore è ben preparato, se è capace di costruire percorsi ad hoc in grado di creare gli stimoli giusti per l’obiettivo formativo, se è capace di gestire con efficacia le emozioni che si condividividono durante i giochi, allora riuscire ad imparare e agire nel modo migliore diventa a volte sorprendente, anche lì dove i nostri timori ce lo facevano sembrare quasi impossibile…perchè giocando insieme è molto più facile imparare.
E' per questo che creo percorsi di formazione esperienziale anche in ambito sportivo, con i gruppi giovanili ma anche con i professionisti: imparare a sperimentare e a condividere emozioni e ad utilizzarle al meglio nella realtà del proprio sport è uno degli strumenti più forti a disposizione di un atleta, e anche del suo allenatore …
Giocando si sperimenta, e se il gioco stimola nel modo corretto si impara, ci si diverte, si cresce e si migliorano le performance…